martedì 9 aprile 2013

Il caso di Giovanna Drassich: poteva una persona già deceduta guidare il corteo del 5 maggio 1945 ?

Foro Ulpiano il 3 maggio 1945: i nazisti si sono arresi il giorno prima.


La disinvoltura con cui a Trieste gli ambienti della destra filo-italiana ricostruiscono fatti del 1945, commettendo autentici falsi storici, ha dell’incredibile.
Sulla lapide dedicata in via Imbriani ai manifestanti per l' “italianità di Trieste”, uccisi nel corso di una manifestazione il 5 maggio 1945 dalle truppe jugoslave c' è il nome di una signora, medaglia d'oro per l' “italianità di Trieste”. Si tratta di Giovanna Drassich così descritta dal sito dedicato ai “Caduti e dispersi della Repubblica Sociale Italiana” : Drassich Giovanna, civile, domestica, figlia di Giorgio Drassich, nata a Pinguente (Pola) il 7 luglio 1896, deceduta a Trieste il 5 maggio 1945, ferita da un colpo di arma da fuoco il 2 maggio a Trieste.
E' quindi un sito filo-italiano - e di conseguenza una fonte insospettabile - ad affermare che la Drassich - e la sua morte - non c’ entrano nulla con il corteo del 5 maggio, anche perché l’ora registrata della sua morte nei registri dell’ Ospedale Maggiore è quella delle cinque del mattino, decisamente prima dello svolgimento del corteo.
Tempi e modi della morte di Giovanna Drassich erano e sono noti e dimostrabili. Ma vediamo l’ineffabile sito della Lega Nazionale: “Claudio Burla, Carlo Murra, Mirano Sancin, Graziano Novelli, Giovanna Drassich caddero il 5 maggio del 1945, all'imbocco di via Imbriani, sotto una scarica di mitragliatrice di una pattuglia titina”. Il sito ha almeno il pudore di non proporre la fotografia di Giovanna Drassich e così si arriva all’assurdo che i morti sono cinque, ma le fotografie sono quattro. La cosa più incredibile è che questa “vulgata”, che è un autentico falso storico, è stata accolta dal Governo Italiano il quale ha conferito alla signora, insiemi agli altri caduti, il 19 gennaio 2006, la medaglia d’oro alla memoria con questa motivazione: “Animata da profonda passione e spirito patriottico, partecipava ad una manifestazione per il ricongiungimento di Trieste al Territorio nazionale, perdendo la vita in violenti scontri di piazza. Mirabile esempio di elette virtù civiche ed amor patrio, spinti sino all'estremo sacrificio. 5 maggio 1945 - Trieste”. Peccato che la signora Drassich a quell’ora fosse già morta ed avesse quindi qualche difficoltà a “partecipare ad una manifestazione”. Credete che qualcuno nel 2006 osò segnalare al Governo Italiano la terrificante “bufala” che stava prendendo ? Tutti zitti, dal giornale locale “Il Piccolo”, agli storici triestini tanto pronti a parlare di foibe, al Sindaco, ai partiti politici, compreso il Partito Democratico. Ecco come a Trieste si creano e si alimentano i falsi sulla nostra storia.
Secondo i verbali del pronto soccorso, Giovanna Drassich fu ricoverata dopo esser stata colpita da una pallottola vagante: evento, ahimè, frequente in quei tristi giorni.

Nessun commento:

Posta un commento