lunedì 23 settembre 2013

interrogazione al Parlamento UE del 2 settembre 2013

L'on. Mara Bizzotto, parlamentare europeo, ha presentato una interessantissima e pertinente interrogazione. Siamo proprio curiosi di leggere la risposta...


Interrogazioni parlamentari
2 settembre 2013 E-009793-13
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Mara Bizzotto (EFD)
 

Oggetto:  Tutela dello status giuridico del Porto franco di Trieste

Con le interrogazioni E-000264/2013 ed E-006306/2013, è stato richiesto alla Commissione europea di intervenire per togliere o limitare al Porto internazionale di Trieste i privilegi che ad esso derivano in virtù del Trattato di Pace del 1947, in quanto lesivi della libera concorrenza all'interno dell'UE. In tali interrogazioni viene evidenziato che l'attuazione delle prerogative stabilite dall'allegato VIII del Trattato di pace di Parigi del 1947 per il Porto franco di Trieste danneggerebbe gli altri porti italiani. Lo stesso governo italiano, recependo tali richieste, è già intervenuto imponendo, in violazione del Memorandum di intesa di Londra del 1954, una soprattassa specifica solo per il porto di Trieste «al fine di riequilibrare il rapporto differenziale tra la misura della tassazione applicata nel porto franco di Trieste e quella applicata nella generalità dei porti nazionali». Inoltre il Comitato tecnico dell'UE ha approvato, in data il 24 luglio 2013, l'inserimento di un terminale di rigassificazione nell'Alto Adriatico tra i progetti prioritari in ambito energetico per l'Unione europea, senza peraltro specificare dove tale impianto dovrebbe essere ubicato. I progetti fino ad ora presentati riguardano due impianti, uno nel Porto di Trieste (Gas Natural — sito di Zaule) e l'altro off-shore nel Golfo di Trieste. Entrambi gli impianti vanno ad interferire con il traffico commerciale del Porto franco di Trieste e il progetto della Gas Natural all'interno del Porto franco di Trieste è addirittura proposto in violazione del Trattato di pace del 1947 che stabilisce l'impossibilità per uno Stato di esercitare la propria giurisdizione all'interno del Porto di Trieste (Allegato VIII del Trattato di Pace). Tale obbligo è stato ribadito con il Memorandum d'intesa di Londra con il quale all'art. 5 «Il Governo italiano s'impegna a mantenere il Porto franco a Trieste in ottemperanza delle disposizioni degli articoli da 1 a 20 dell’Allegato VIII del Trattato di pace con l'Italia». Lo status giuridico del porto di Trieste è quindi quello di un territorio internazionale al di fuori della sovranità della Repubblica italiana. Gli interventi dello Stato italiano, con imposizione di soprattasse sulle attività portuali svolte all'interno del porto di Trieste per «riequilibrare la concorrenza con i porti italiani», e le decisioni del Comitato tecnico UE e della Commissione UE per la realizzazione di terminali di rigassificazione nel porto di Trieste e/o nelle sue acque marittime si trovano quindi in contrasto con gli obblighi derivanti dai trattati internazionali in vigore per il territorio di Trieste e il suo porto e al cui rispetto è tenuta la stessa Unione europea.
Può dire la Commissione se è a conoscenza dei fatti sopra descritti? Come intende agire per assicurare il rispetto del trattato di pace del 1947 e del Memorandum di intesa di Londra che tutelano il Porto franco di Trieste?

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