mercoledì 4 settembre 2013

la "tesi Udina" e la "tesi Cammarata"


In questi giorni sempre più concitati (e confusi) si fanno i richiami e le rivendicazioni di una presunta sovranità italiana su Trieste: fonti istituzionali, giornalistiche, politiche, ma anche il variegato mondo di blogger ed assidui frequentatori dei social network si sentono in dovere di avanzare le proprie (quasi sempre strampalate) tesi a questo proposito.

Cominciamo con il fare un po' di chiarezza?

Anche se spesso chi fa queste rivendicazioni non lo sa, le tesi sulla presunta sovranità dell'Italia su Trieste sono solo due. Possono poi, di volta in volta, esser condite, cucinate e confuse in maniera differente, ma due sono e due restano. Altre, nessuno ne ha mai avanzato, e qualsiasi altra tesi sentita in queste ultime settimane può esser ricondotta sempre e comunque ad una delle due.
Queste tesi sono dette, rispettivamente "tesi Udina" e "tesi Cammarata", dai nomi dei due accademici che, in tempi ormai non recenti, le formularono.
Il contenuto e la storia di queste tesi è ben esposto sul sito della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste, e quindi lo ripropongo pari pari:

Dopo il breve, drammatico periodo dell'occupazione jugoslava, dal 12 giugno del 1945 Trieste è amministrata dalle autorità militari anglo-americane di occupazione. A seguito del Trattato di pace con l'Italia, firmato il 16 settembre 1947, tale occupazione si prolungava a titolo di regime provvisorio in vista della costituzione dell'ordinamento del Territorio Libero di Trieste come entità territoriale autonoma. Nonostante il regime di occupazione, i docenti dell'Università eleggevano, nel luglio del 1945, il prof. Salvatore Satta, ordinario di Diritto processuale civile, a Commissario per l'Università, riconosciuto quindi dalle autorità militari con il titolo di pro-rettore. Quindi, in applicazione della nuova legge italiana nel frattempo intervenuta, veniva eletto Rettore dal Corpo accademico, a partire dal 1° novembre 1946, Angelo Ermanno Cammarata, ordinario di Filosofia del Diritto nella Facoltà di Giurisprudenza, destinato a rimanere in carica sino al 31 ottobre 1952. La linea coerentemente filoitaliana seguita dal rettore Cammarata, che si manifestava esteriormente con la esposizione del solo vessillo nazionale sugli edifici universitari, a esclusione di quello del Territorio Libero e delle Potenze occupanti, e l'affermazione costante dell'autonomia accademica, non mancarono di porlo in conflitto con le autorità di occupazione che, il 22 aprile 1947, ne disposero la revoca. L'Università venne allora presidiata dagli studenti e un tentativo di ingresso con la forza ad opera della polizia locale venne abbandonato di fronte al fermo invito del Rettore e di un groppo di docenti a ritirarsi. Le intransigenti prese di posizione del Corpo accademico contro la illegalità del provvedimento e la protesta dell'opinione pubblica cittadina e nazionale, nonché della stessa Assemblea costituente italiana, indussero infine, il 2 novembre 1947, le autorità di occupazione, a capo delle quali era nel frattempo stato posto un nuovo Comandante di Zona, a ritirare il provvedimento. Il Rettore Cammarata proseguì con coraggio nella sua azione a favore del ricongiungimento della città all'Italia: nella relazione sull'a.a. 1948-49, pronunciata il 4 dicembre 1949, avanzava per la prima volta la ben nota tesi della sopravvivenza della sovranità italiana nel territorio di Trieste, non essendosi in fatto prodotta la condizione del suo cessare, cioè la formazione del Territorio Libero di Trieste. Diversa tesi veniva nello stesso torno di tempo sviluppata da Manlio Udina, che reputava cessata la sovranità italiana per effetto del Trattato di pace, con la conseguente destinazione del territorio triestino, da considerarsi assoggettato a un regime di occupazione militare, senza essere nel frattempo soggetto a una sovranità statale, al costituendo nuovo ente o, nella ipotesi di riconosciuta impossibilità di detta soluzione, dovendosi attendere la disposizione di nuove norme a modifica del Trattato di pace. Gli eventi successivi, portando alla divisione tra amministrazione italiana e jugoslava del territorio triestino con il Memorandum di Londra del 1954, in fatto definitiva e riferentesi alla costituzione di piena sovranità territoriale come poi confermato dal Trattato di Osimo del 1975, testimoniano del maggior realismo della tesi di Udina, il che nulla toglie al valore politico oltreché ideale della tesi di Cammarata nelle circostanze in cui fu enunciata.

Quindi, riassumendo:

Secondo la "tesi Cammarata", la sovranità italiana  su Trieste era sopravvissuta al trattato di pace perché non si erano concretizzate le condizioni per la sua fine.

Secondo la "tesi Udina" invece, la sovranità era cessata in forza del trattato di pace, ed è stata ricostituita dal Memorandum di Londra del 1954 e dal successivo Trattato di Osimo del 1975.


Alcune considerazioni sparse:

  • le due tesi sono ovviamente in contraddizione e negazione una all'altra: o è vera la prima, o è vera la seconda. Sono assolutamente inconciliabili tra di loro, e sposarne una significa negare l'altra.
  • la "tesi Cammarata" non ha un significativo valore accademico: non è il frutto di discettazioni accademiche, di riferimenti e precedenti giuridici internazionali, di analisi lucide, approfondite e ponderate: come è scritto anche sul sito della Facoltà di Giurisprudenza, è una tesi che ha valore politico ed ideale, ma la "tesi Udina" è più realistica (che è un modo elegante di affermare che la tesi Cammarata è irrealistica)
  • la "tesi Cammarata" quindi è figlia del tempo e nasce più come strumento della lotta politica condotta dal suo autore, che non come lucida opera accademica.
Vale la pena confutare la "tesi Cammarata", visto che gli stessi ambienti accademici la definiscono irrealistica, politica e di puro valore ideale?
Non credo...
Comunque, se vogliamo dare un "peso" empirico al valore accademico del suo autore, sfruttiamo Google Scholar e vediamo quale sia stata l'impronta che ha lasciato nel mondo accademico:  e scopriamo che per Cammarata esistono circa 90 citazioni accademiche...
Quindi, tutto sommato, un peso accademico molto modesto (tanto da non avere neppure uno straccio di paginetta su Wikipedia).
Il suo avversario, Manlio Udina, come è messo?
Decisamente meglio, visto che Google Scholar ci restituisce ben 1350 risultati (ciononostante, neppure lui si è meritato una paginetta su Wikipedia).

Quindi, qualcuno potrebbe oggi prendere ancora seriamente in considerazione la "tesi Cammarata"?
Evidentemente no... è stata smentita dalle successive pubblicazioni accademiche, il suo autore (al di fuori di Trieste) è accademicamente praticamente sconosciuto, è ovvio che fu espressa come arma di lotta politica... direi che possiamo accantonarla senza remore.
Ciononostante, sono in molti che continuano a propugnarla (recentemente, anche un noto avvocato triestino ha rilasciato un'intervista, esprimendo la "tesi Cammarata" pur senza citarne l'autore...)

 Quindi, se qualcuno vi dice che:

  • Trieste è Italia perché non è mai stato nominato il governatore
  • Trieste è Italia perché l'Italia non ha mai perso la sovranità su Trieste
  • Trieste è Italia perché il Territorio Libero di Trieste non è mai esistito
in realtà esprime, con formule differenti, sempre e solo la "tesi Cammarata", contestualizzandola e giustificandola in maniera variamente confusa.
Quindi, se qualcuno vi esprime un concetto tra quelli sopra riportati (o simile), potete fare bella figura rispondendogli: "Ah, ma si tratta della vecchia ed ormai abbandonata tesi Cammarata, che i successivi studi dell'Udina hanno definitivamente smentito!"
(Se poi volete convincerlo, dategli il link di questo post e che si documenti da solo)

E la tesi Udina?

Beh, un passo alla volta... quella la demoliamo nella prossima puntata.

2 commenti:

  1. Ed importante da ricordare prima di tutto che in base al Trattato di Pace la condizione necessaria alla cessazione della sovranità italiana su Trieste è l'entrata in vigore del Trattato, e non l'esistenza o meno del TLT.

    E riguardo all'esistenza del TLT legata alla nomina del governatore si dimenticano di un piccolo particolare. Il regime provvisorio del TLT, preparatorio a quello permanente, è comunque "del TLT" e previsto già nel Trattato di Pace stesso. Infatti il giorno dopo l'entrata in vigore del Trattato (15/9/1947) il TLT è stato ufficialmente proclamato dalle rispettive autorità amministratrici provvisorie anglo-americana per la zona A e jugoslava per la zona B.

    Faccio notare inoltre che il passo preso dal sito dell'Università afferma che il 16 settembre sia stato il giorno della firma del Trattato. In realtà si sono clamorosamente sbagliati, perchè il Trattato è stato firmato già il 10 febbraio dello stesso anno, ed è entrato in vigore il 15 settembre.

    RispondiElimina
  2. Quanto affermato da Salice Triestino è la vera pietra tombale sia alla tesi Cammarata, anche se appunto non servirebbe perché già estinta dalla Udina, e anche a quella Udina ovvero:
    "Ed importante da ricordare prima di tutto che in base al Trattato di Pace la condizione necessaria alla cessazione della sovranità italiana su Trieste è l'entrata in vigore del Trattato, e non l'esistenza o meno del TLT."
    Dunque la SOVRANITA DELL'ITALIA CESSA COMUNQUE INDIPENDENTEMENTE DALl'L'ESISTENZA DEL TLT O DALLA SUA ASSENZA.
    Il Memorandum di Londra assegna all'Italia e alla Jugoslavia solo l'AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA PROVVISORIA delle rispettive Zone(A/B) e non la SOVRANITA' delle e sulle stesse e dunque questo smonta completamente anche la cosiddetta tesi Udina.
    Queste sono cose molto importanti che andrebbero imparate a memoria perché sono le uniche 'armi' che il nemico ha per tentare di screditare quello che non è assolutamente screditabile ovvero l'esistenza de iure e de facto del Territorio Libero di Trieste.
    Dura lex sed lex cari Cammarata ed Udina.
    M. Pischianik

    RispondiElimina