Dopo mesi durante i quali "il piccolo" ha pervicacemente ignorato migliaia di triestini che hanno firmato richiedendo la nomina del governatore per il Territorio Libero di Trieste ed il ripristino della legalità, manifestazioni di piazza con centinaia di partecipanti, e le più svariate attività sul territorio... ieri hanno ceduto, ed hanno pubblicato qualcosa a questo proposito.
Non sono ovviamente venuti meno ad una regola non scritta del giornalismo italiano: se devi pubblicare qualcosa su un determinato argomento, evita accuratamente di rivolgerti a chi è competente in materia. Il piccolo, fedele a questa tradizione, ha quindi lasciato spazio ad uno scritto a firma del segretario provinciale del PD. Sono stati bravi, perché effettivamente trovare oggi a Trieste qualcuno che abbia di questo argomento una conoscenza più superficiale e fallace è effettivamente molto, ma molto difficile.
Ma accontentiamoci...
Andiamo qui a rispondergli (e lo facciamo qui, e non altrove, a causa di un'altra tradizione, questa volta caratteristica del PD: il PD è assolutamente allergico a qualsiasi confronto in internet, a qualsiasi livello. Quindi, anche l'autore si trincera dietro una pagina facebook "blindata" (in cui sono ammessi i commenti solo ed esclusivamente dei suoi amici: si sa mai che qualcuno osasse commentare in maniera non allineata...) e ad un blog su Tumblr (sul quale è semplicemente impossibile commentare).
Riportiamo il suo testo, e commentiamolo...
In una parte del mondo in cui i fenomeni carsici sono all’ordine del giorno non dovrebbe stupire più di tanto che interi stati possano sparire per decenni per poi riemergere magicamente nel dibattito politico. Mi riferisco al Territorio Libero di Trieste, tornato alla ribalta dopo anni di oblio tranne che per chi si occupa di studi storici.Fin qui poco da dire. Anche se magari sarebbe stato bello approfondire un po' i motivi per cui proprio adesso c'è questo nuovo risorgimento triestino. Vabbeh, un'occasione perduta: in questo il PD è specialista.
Sotto le sue bandiere (molto variegate, si va da quella dell’Onu a qualche improbabile leone di San Marco per finire con qualche rosso-bianco-rossa dal sapore antico) si riuniscono persone molto diverse.A conoscere la storia del Territorio Libero di Trieste si capirebbe anche il perchè delle bandiere ONU, oltre che a quelle rossoalabardate.
L'"improbabile" (chissà poi perchè) vessillo con il Leone di San Marco è degli indipendentisti veneti, che hanno partecipato per solidarietà ad alcune manifestazioni del Movimento Trieste Libera.
Altre bandiere non se ne sono viste...
(Peraltro, è nota la sobrietà ed omogeneità degli stendardi che caratterizzano le manifestazioni del PD, vero?)
Autonomisti, persone che ritengono che per tutta una serie di motivi i vari governi nazionali succedutisi non abbiano dato risposta ai problemi di questa città, persone ancora che vedono nel sostegno al TLT una piccola isola di internazionalismo in una scena politica che ormai di questa parola non si ricorda più.Aggiungerei (e sono la maggioranza): persone che, dopo aver scoperto di esser stete prese in giro per 60 anni, hanno detto pacatamente: "Adesso basta!"
Un fenomeno che pone però, aldilà della curiosità che può suscitare, alcuni interrogativi:Domandare è lecito, rispondere cortesia.
Avresti potuto approfondire magari un po' i tuoi studi, leggere e studiare un po' di più l'argomento, ed evitare di porre domande banali. Ma tant'è...
ci si potrebbe chiedere, per esempio, quanto la riproposizione di un’ipotesi fantascientifica come il Territorio Libero (solo per citare alcuni problemi:Fantascientifico? Cosa c'è di fantascientifico nel ripristino della legalità? Ah si, è vero, il "ripristino della legalità" in Italia è effettivamente fantascienza.
Fortunatamente è un problema che non ci riguarda perchè - se non si fosse capito - Trieste non è Italia, e soprattutto non ne condivide la decadenza morale.
a)che fare della zona B? diciamo a Slovenia e Croazia di andarsene dall’Istria? Auguri...;La zona B del Territorio Libero di Trieste ha una storia differente rispetto alla zona A: ed anche i problemi sono differenti, e quindi andranno risolti in maniera differente.
A noi, cittadini della zona A, spetta risolvere innanzi tutto i nostri e - nel caso - aiutare quelli della zona B a trovare una soluzione per i loro problemi.
(Per inciso, comunque, anche nella zona B comincia ad esserci un certo fermento a questo proposito...)
b)il TlT fa parte dell’Unione Europea o dovrebbe negoziare l’eventuale adesione, al pari di stati come Albania e Serbia?;Ahi ahi ahi, ma allora non lo abbiamo proprio letto il trattato di pace, eh?
Il Territorio Libero di Trieste non può far parte di nessuna confederazione di stati, e quindi non può appartenere alla UE.
c)che moneta avrebbe?;Anche qui: leggere il trattato di pace aiuterebbe.
Il Territorio Libero di Trieste avrà una propria moneta.
d)abbiamo proprio voglia di circondare Trieste con un confine in tutte le direzioni? Sentiamo tanta mancanza dei confini?)Basta verificare quale è il ruolo che il trattato di pace e la Storia assegnano a Trieste per capire che i suoi confini saranno meramente amministrativi, e necessari a tutelare quella libertà che (omen nomen) contraddistingue il TLT.
L'unica preoccupazione, per gli stati confinanti, è che l'esportazione di libertà dal TLT non sarà soggetta a dazi, e quindi potrebbe aver conseguenze preoccupanti per il loro status quo.
finisca per favorire quegli stessi gruppi di potere che, blandendo i triestini su alcune corde sensibili, il radicato autonomismo e un po’ di vittimismo nei confronti dello Stato, seppero conquistarsi un posto al sole che aprì la strada a più di vent’anni di presenza politica e di condizionamento significativo dello sviluppo della città.La prosa è involuta e selvaggia, e seguirla non è facile.
Un argomento per volta:
- il fatto che l'autonomismo sia "radicato" dovrebbe far riflettere sulla fondatezza delle istanze del TLT, e non il contrario;
- di "vittimismo nei confronti dello stato" si prega di andare a tacciare, ad esempio, le decine di migliaia di triestini costretti ad emigrare altrove a causa della pessima amministrazione provvisoria del Governo italiano; dopo, magari, ne riparliamo ed approfondiamo, eh?
Negli anni Ottanta, progressivamente, le istanze di cambiamento, di autonomia, di rilancio di Trieste vennero piegate alla creazione di consensi elettorali di lunga durata;Vero. E' stato infatti il modo con cui l'Italia è riuscita a garantirsi altri vent'anni di impunita pessima amministrazione del territorio. Oggi il giochetto non le riuscirà più (anche perchè le istanze a questo punto sono molto più radicali)
c’è da chiedersi se fra qualche anno scopriremo che stiamo assistendo in piccolo allo stesso processo, volto ora non alla creazione del consenso ma alla conservazione, spesso a onor del vero inconsapevole e fatta in buona fede, dello status quo.Considerato che il PD (ed i suoi numerosi, camaleontici antesignani) è stato parte attiva di questo "processo" gattopardesco, è davvero singolare che vengano mosse queste obiezioni. verrebbe da dire "da che pulpito..."
La questione vera alla quale forse dovremmo dare risposta è quindi la seguente:"Dovremmo"? "Dovremmo" chi? Voi del PD, voi della classe politica attuale?
L'unica risposta che voi avete dato negli ultimi decenni è stata sempre "quarantadue". Con l'aggravante che - esattamente come nel libro di Douglas Adams - non avete neppure idea di quale sia la domanda.
quanto dietro a questa singolare idea del Territorio Libero vi stia in realtà il rischio (o forse la speranza per alcuni...) che in fondo in fondo tutto resti così com’è....mentre invece magari c'è proprio bisogno di mettere un freno alla travolgente spinta innovativa che ha caratterizzato tutta la classe politica triestina negli ultimi vent'anni... (ed i risultati di questa spinta innovativa sono sotto gli occhi di tutti, ovviamente)
Allora, ricostruiamo l'assurdo ragionamento: le istanze dei Triestini per il ripristino della legalità e del TLT sono fantascientifiche, e sono in realtà tese a mantenere immobilisticamente lo status quo, impedendo alla città di decollare sull'onda delle villette a schiera che altrimenti verrebbero costruite in Punto Franco Nord. E' questo il ragionamento?
Cribbio, Tommasi di Lampedusa era un dilettante, al tuo confronto...
Che (facendo solo alcuni esempi di una lunga serie) il porto della città continui ad avere il suo Piano Regolatore chiuso in un cassetto a Roma;Ah si, infatti: ecco la conferma. Niente piano regolatore, niente villette a schiera, niente decollo!
che continuiamo a dirci che con il suddetto porto va tutto bene perché i traffici ammontano a “tot”: dimenticandoci che in quel “tot” la parte del leone la fanno i combustibili... sui quali peraltrol'Italia guadagna a sbafo cifre a 8 zeri...
e dimenticandoci anchela quota di container che a Trieste si spostano solo da nave a nave,... e sorvolando sul fatto che una delle istanze del Movimento Trieste Libera riguarda lo sviluppo della "portualità allargata", in sinergia con un reparto manufatturiero che dovrebbe svilupparsi proprio in Punto franco Nord (al posto delle villette a schiera). Anche perchè è risaputo che sul traffico container non c'è trippa per gatti.
“gonfiando” di fatto le statistiche; che Porto Vecchio resti così com’è, un romantico ricordo che consenta a noi triestini veraci di ricordare dal Molo Audace (San Carlo per i nostalgici che la sanno lunga) quanto era grande la città quando c’era Franz o (è la moda del momento) quando c’era il generale Whinterton.Vabbeh, puri fiorellini decorativi dialettici, per mascherare la mancanza di argomenti a suffragio di questa sorprendente (oltre che inverosimile) tesi.
È una questione che riguarda tutte le forze politiche:Che infatti fino adesso l'hanno pervicacemente ignorata
per quanto riguarda il Partito Democratico a essa va data rispostaQuale risposta? Sempre "quarantadue" ?
spiegando perché non è vero che il TlT rappresenti una prospettiva realeEcco, bravo: comincia con il leggere il trattato di pace, il memorandum di Londra ed il trattato di Osimo.
Dopo, se ci riesci, spiegacelo.
E magari dopo vallo anche a spiegare ad un po' di magistrati che, in tribunale a Trieste, a questo proposito stanno annaspando non sapendo bene che pesci pigliare...
e andando a fondo a vedere la situazione del Porto di Trieste,"andando a fondo"... infatti, è quello che fino ad oggi avete fatto: indifferente se per incapacità, per dolo, per ignoranza, per colpa, avete solo affondato il porto di Trieste, primo motore dell'economia cittadina.
sia per quanto riguarda l’attività portuale vera e propria sia per quanto riguarda l’esigenza, vera e ineludibile, di aprire Portovecchio alla città.Eh si, lo vogliamo capire una buona volta che SENZA LE VILLETTE A SCHIERA IN PUNTO FRANCO NORD NON SI VA DA NESSUNA PARTE?!
Badando soprattutto a fare in modo che Trieste e il suo porto trovino il loro giusto spazio nel panorama regionale, nazionale e possibilmente internazionaleL'Italia ha ereditato il primo porto del Mediterraneo e, in pochi decenni, è riuscita a ridurlo ai minimi termini.
La sua pretesa di "trovargli il giusto spazio" (quale?) "nel panorama regionale, nazionale e possibilmente internazionale" è pateticamente ridicola.
e questo è il compito che i rappresentanti del Partito Democratico a tutti i livelli dovranno perseguire.Bla bla bla ... quarantadue ... bla bla bla...
Sarebbe utile e segno di onestà intellettuale se anche le altre forze politiche si chiarissero (magari rapidamente) su tali punti,No, scusa, fammi capire: versate in totale stato confusionale (a tutti i livelli: comunale, provinciale, regionale, nazionale), non conoscete il trattato di pace nè gli altri trattati che regolamento il TLT ed il Porto Libero... E PRETENDETE CHE SIANO LE ALTRE FORZE POLITICHE A CHIARIRSI?!?!
I primi a doversi chiarire (fra di voi, ma soprattutto ai cittadini) siete proprio voi.
perché se intendiamo passare il tempo a dissertare se il territorio che va da Duino a Cittanova in Istria faccia parte di Italia, Slovenia e Croazia o no si ha come l’impressione che l’unico risultato che otterremo sarà di aver aggiunto l’ennesimo capitolo alla triste storia delle occasioni e del tempo persi da questa città.Ecco, facciamo così: voi del PD passate il vostro tempo a dissertare, dissentire, ragionare, e sproloquiare.
Nel mentre, noi triestini facciamo il Territorio Libero di Trieste.
Vi invitiamo solo ad interferire il meno possibile. Grazie.
sei stato un signore a commentare.... Pensano che trieste sta a sentire gli obbrobi politichesi che stanno tirando fuori. Il fatto è uno solo i triestini saranno forse buonisti e menefreghisti, ma quando partono per fare una cosa sono panzer che non si fermano più, e tantomeno a parole politiche di chi li ha massacrati per anni raccontando panzane e bestialità e nascondendo per i propri interessi la verità prendendo per il culo addiritura le nazioni unite e i sottoscritori del trattato di pace nonchè chi ha preso per il culo le persone che sono state mandate a combattere facendo credere che noi volevamo l'italia.... abbiate pietà almeno per quei ragazzi che sono morti invano per colpa vostra e dei vostri sporchi interessi... ammirazione e pietà per tutti i caduti e i morti che avete mandato al massacro e a tutti quelli morti per difendere queste terre da un invasore traditore e doppiogiochista.
RispondiEliminaIl fatto è che i triestini si sono svegliati e adesso vi fanno tremare.... avete ragione tremate pure e fate pure le vostre ultime sparate .... sono e saranno le ultime perchè qui un domani per voi non ci sarà un posto....
io sono robert gropaiz .... io ci metto la mia faccia e non ho paura di 4 parole tirate fuori da un cilindro da parte di un politicante anche diu basso spessore cercando di far passare i triestini per dei poveri illusi e n ostalgici
Si, è proprio vero: tra il PD ed internet c'è una atavica incompatibilità di carattere.
RispondiEliminaForse sarà solo un limite mentale, forse è semplicemente la loro titanica incapacità di confrontarsi con chicchessia...
Uriel lo spiega molto bene in alcuni post del suo blog:
http://www.keinpfusch.net/2010/04/lamara-legge-del-blog.html
Solo polemiche tra schieramenti politici triestini (PD-MTL) che non servono ne al TLT, ne al PLT, ne all'Italia, ne alla Croazia, ne alla Slovenia, ne al mondo intero, ma sopratutto non servono alla gente che vive in questo territorio.
RispondiEliminaCome al solito, invece di fare coesione per uscire dalla crisi economica si fa divisione politica populista.
el presidente
Quanto sia riuscito a fare il neonato MTL nel corso degli ultimi due anni è sotto gli occhi di tutti. E, per inciso, le azioni che ha avviato (e che paiono ormai inarrestabili) sono quelle che sperabilmente condurranno alla definitiva ri-affermazione della sovranità del TLT.
RispondiEliminaInvece mi chiedo quali azioni abbia svolto (e cosa abbia concluso) nella sua storia il "ComitatoPLT" ed il suo autonominatosi presidente... ci illumini?
Dal tuo sito, vedo un po' di interessante attività nel 2011... e poi il nulla. Sarebbe bello avere aggiornamenti, se non altro per allontanare il sospetto che stiate vivendo di luce riflessa dell'attività di MTL, raccogliendo così briciole di popolarità...
Mah per mi i xe pronti a metterse in scia.... 42 piu' 42 meno , per lori va ben tuto.
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