Esame di Estimo: calcola l'impatto economico che ha avuto l'annessione di Trieste all'Italia, determina dei criteri di stima; calcola il valore complessivo.
Stima dei mancati guadagni; criterio:
- individuare il PIL delle città Porto del Nord Europa
- confrontarlo con il PIL attuale di Trieste
- moltiplicare l'eventuale differenza per il numero di anni
Svolgimento:
PIL procapite Anversa (2005): € 35.987,00
PIL procapite Brema (1995): € 36.900,00
PIL procapite Amburgo (2008): € 50.504,00
PIL procapite Rotterdam (2009): € 39.184,00
attualizziamoli al 2009 con una crescita del 1,8%
Media: € 47.000,00
Note: stima per difetto, ci siamo limitati al PIL medio olandese e di Brema, pur sapendo che le singole città hanno un PIL più elevato.
PIL procapite Trieste (2009): € 23.405,00 (fonte:
http://www.blitzquotidiano.it/economia/reddito-pro-capite-milano-in-testa-caserta-ultima-222654/)
Differenza dalla media: € 23.595,00
Criterio:
non c'è alcun dubbio che l'Italia prese Trieste che era il 7° Porto del Mondo, e che le condizioni attuali geo-economiche vedono il Porto di Trieste ancora più favorito rispetto il 1913.
Sappiamo che l'Italia ha depredato Trieste delle sue migliori attività economiche (Cantieri, Compagnie di Navigazione...) per redistribuirle sul suo territorio e sappiamo che non ha investito nelle infrastrutture che permetterebbero a Trieste di essere nuovamente uno dei primi Porti europei.
Non solo; l'Italia ha investito in tutti gli altri Porti italiani penalizzando Trieste (vedi Gioia Tauro ed altri).
Periodo di accumulazione: anni 56 (2010-1954)
PIL mancante alla città di Trieste: € 5.538.793.250 (PIL pro capite * 236.500 abitanti)
Ma ci sono gli interessi: media semplice del 5% (andamento degli interessi legali nel dopoguerra; formula delle annualità composte posticipate)
PIL accumulato mancante alla città di Trieste: € 1.591.562.543.311
come si legge: millecinquecentonovantun miliardi, 562 milioni, 543 mila e 311 Euro.
PIL mancante per ogni cittadino: € 6.779.981 (diconsi 6 milioni di euro, 779 mila 981)
Disponibile a correggere i conteggi dietro gentili suggerimenti, faccio notare che:
- eventuali investimenti effettuati a Trieste dai vari Governi italiani non vanificano il criterio di stima; il PIL di un territorio è già il frutto degli investimeni precedenti. Se l'Italia ha effettuato investimenti sbagliati, questa è un'aggravante e non una scusante
- il criterio del mancato guadagno è prassi nelle cause risarcitorie; si presume che chi detiene illecitamente dei beni d'altri, qualora questi beni siano un'insieme di attività economiche e producano reddito, il conduttore deve amministrarli con "la diligenza del buon padre di famiglia". Se il conduttore deprime il rendimento economico e svalorizza ciò che sta "custodendo", è tenuto sempre ad un risarcimento
- tale risarcimento è dovuto anche quando non si prospetta una restituzione dei beni; la "diligenza del buon padre di famiglia" è il minimo che cittadini possono pretendere da un Governo e da tutti gli organi amministrativi ad esso soggetti; vige il concetto di "responsabilità" degli amministratori.
- il PIL di un territorio racchiude tutte le attività economiche; sono quindi comprese tutte quelle collaterali all'attività portuale; Bremerhaven commercia in automobili, Anversa in preziosi eccetera. Anche Trieste aveva le sue attività collaterali al Porto, delle quali è rimasta solo il commercio e trasformazione del caffè.
FAQ ED OBIEZIONI
Obiezione: “Non si può accumulare la differenza di PIL per 56 anni; nel primo dopoguerra i Porti del Nord erano in condizioni più disastrose di quelli italiani”.
OK, abbuoniamo 12 anni fino al 1965, periodo del “boom economico” nord europeo e ricalcoliamo:
PIL accumulato mancante alla città di Trieste: € 837.149.859.148
come si legge: 837 milioni, 149 centinaia di migliaia, 859 mila e 148 Euro.
PIL accumulato procapite (per ogni cittadino): € 3.566.219 (diconsi 3 milioni 566 mila 219 Euro)
Obiezione: “questo confronto può valere solo da quando esiste il boom dei traffici su container.”
Non siamo d'accordo ma credete che se partiamo solo dal 1970, cambia poco.
Obiezione: "Trieste non può pretendere di essere al 7° posto nelle classifiche dei Porti, l'Impero non esiste più..."
Intanto, l'Impero non esiste più grazie sopratutto al contributo dell'Italia.
Secondariamente, non si pretende di essere il 7° Porto del Mondo, basterebbe essere uno dei primi d'Italia come suggerisce la geografia e le linee di traffico.
Come terza argomentazione, l'Impero Asburgico conta poco, perché il Porto di Trieste superò i record di traffici storici (del 1913) sotto il GMA. Vedi documentazione sui rapporti economici del GMA.
Contro obiezione: visto che rompete le scatole, possiamo fare i calcoli dal 1918. Togliamo gli anni di guerra, i primi due di amministrazione provvisoria ed anche i quattro anni della crisi del 1929. Siamo buoni ed abbassiamo il tasso degli interessi legali al 3% (non ho voglia di cercare quelli esatti anno per anno). Le cifre raddoppiano.
fonte per il PIL procapite delle altre città-porto; wikipedia
fonte per i calcoli finanziari: http://www.arte2.it/